DISSONANZE DIFFERITE - Franca Bernardi

FRANCA BERNARDI
Dissonanze differite

graffio su metacrilato, 2011

a cura di Antonio Capaccio,
con un testo di Silvia Bre

Da venerdì 15 dicembre 2011, fino a sabato 31 marzo 2012, la Vetrina di BRECCE presenta l'opera di Franca Bernardi dal titolo 'Dissonanze differite'. Si tratta di un lavoro inedito, del 2011, ideato proprio per questa particolare occasione.
Realizzata con la tecnica del graffio su metacrilato, quest'opera è stata pensata per sfruttare le variazioni di luce di uno spazio 'esterno', come è la Vetrina di BRECCE. 

Tutto il nostro conoscere dipende dalla luce e dalle sue infinite variazioni, fino al
buio.
Ignoranti, siamo la sua scienza, e questo potrebbe, dovrebbe bastare. Ma essere
non ci basta. Ci aggiriamo nella luce, nel pensiero di lei, come in un bosco di cui
vogliamo leggere la geografia che però sfugge al racconto, alla descrizione. Forse
quella descrizione siamo noi che facciamo lo sforzo di comprendere, che
facciamo arte sospesi tra realismo e astrazione.
Il conoscere non è il più importante degli esiti. Può darsi che il nostro movimento
faccia un disegno che con la luce intrattiene una relazione più prossima, più
intima. Ci sono indizi da cogliere, in questo senso. La necessità, per esempio, che
si rinnovi ogni volta l'intenzione. La luce, sappiamo, è fatta di onde che si
susseguono. Ciò che si scopre deve essere instancabilmente riscoperto, sempre
sventolando l'assenza di certezze come bandiera.
E' la realtà la stella polare. Da essa impariamo e a essa opponiamo le forme della
nostra immaginazione, nella speranza che possano essere luminose, e nella
consapevolezza che, secondo le parole di un grande poeta, la luce non aggiunge
altro che se stessa. Di noi possiamo solo sapere l'onestà dello sguardo, e la
passione incoercibile di fissarla. (Silvia Bre)

La luce nasconde l'insidia.
Essa ci spinge a credere, nutre le illusioni, muove le passioni, fino a quella – più
fertile e astuta – per una cristallina e divina purezza.
Luce che arriva, gettata sull'incertezza, a illuminare la scena inquieta di giorni
imperfetti, ma che alimenta, anche, il fuoco della bramosia di perfezione.
Per suo tramite ci si addestra al precario sentire della vita. - impressione
momentanea, mutevole, cangiante apparenza, – e tuttavia proprio per essa
risuona l'eco di un'alta verità lontana.
Luce senza ombra, allora, trasparenza che guida, si, ma verso cosa?
Fuori da se. Dalla parte del lato misterioso e oscuro del vedere.
Allo straniero spettro del non familiare.
Per questo, dunque, solo chi è accecato di luce può credere veramente di
convertirsi alla bellezza.
Al suo inafferrabile richiamo.
Alla sua contraddittoria lezione, insieme primitiva ed eterna, fluttuante di vita e
cadaverica, voluttà e rigore.
Esperienza traumatica, irrisolta, piegata alla tirannia di un'unica allucinatoria
ossessione, di un solo abbagliante sole.
Per cui, serve talento e metodo, ma nessuna idolatria.
(Antonio Capaccio)


Franca Bernardi è nata a Santhià (Vercelli). A Roma ha frequentato l’Istituto  d’Arte e si è diplomata poi in Pittura all’Accademia di Belle Arti. Dal 1968 al 1998 ha insegnato Discipline Pittoriche all’Istituto d’Arte, poi al Liceo Artistico e successivamente all’Accademia di Belle Arti. La sua prima personale è del 1981. Il suo lavoro è stato documentato nel tempo con numerose esposizioni sia personali che collettive, in Italia e all’estero.



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